venerdì 2 maggio 2014

Magnetofono milanese/48

M3? Famolo strano


#Spotify, keep me away from Magnetofoni!
Lo so, lo so, qui il Magnetofono si era un po' fermato. Batterie scariche? No, anzi! Ma arrivare a Milano e iniziare a lavorare lì - sì, sì, ho detto "lavorare", sono uscita dalla percentuale dei disoccupati under 30! - vuol dire aprire bene le orecchie sui mezzi pubblici e lasciarsi letteralmente inondare dai magnetofoni. Risultato? Al Magnetofono è girata la testa per un po' di mesi, ma adesso apre la nuova sezione "magnetofono milanese", ancora più pazza di quella di prima (forse?! Boh, ditelo voi).

Per cominciare, ho pensato a una raccolta di "incontri del 25° tipo in metropolitana". Vi garba? E proviamoci, dai... [le foto sono fatte da me, prima o poi mi picchiano - e hanno ragione]...


"Uèèèè, che fa un caldo oggi..."
Come si ciabatta bene in M3
Non ci son più le mezze stagioni, e ne parlano anche le amiche di Ciabattine, è una cosa risaputa. Ma quando sei sui mezzi pubblici in questo periodo, ne vedi veramente di ogni, perché chi parte al mattino ha freddo, e poi andrà via via spogliandosi... Non tutti hanno voglia del classico "effetto cipolla", e allora in questi giorni scendo in M3 a Rogoredo e, mentre soffia un vento da turbine siberiano, un aitante cinquantenne ciabatta con classico passo da Rimini dopo otto ore di sabbia (e un bagno catramoso, e otto ore di disco, e otto cocktail minimo, e otto ore di... no vabbè, mica sono tutti Sting). Sta lì con le sue infradito, una borsa da mare con tanto di stuoia che straborda da un angolo, gli occhiali da sole e il normale color bianchiccio malato da aprile.
Mi guardo attorno: una signora settantenne scuote un po' la testa, ma ha troppo l'aria di chi scende a Montenapoleone per andare a chiedergli se è impazzito. Un manager si stringe nel suo Burberry di annata (del 2000 a occhio e croce, la crisi arriva per tutti) e un paio di studenti ridacchiano.
Comunque non c'è bisogno di chiedergli niente, ché parla lui a un povero inebetito di FS, sceso probabilmente dopo il turno di lavoro:
"Uèèèè, che fa un caldo oggi che vado all'Idroscalo, mi sciallo [sic!] in spiaggia e poi voglio vedere chi mi trova in ufficio!".
La prima immagine che mi viene in mente è quella dei grandi assenteisti di "Fantozzi subisce ancora": avete presente? Ecco:


Poi penso a Brunetta (e non metto un'immagine perché ho pietà del nostro pseudo-buonumore da venerdì) e infine al relativismo metereologico - come quello di scendere in M3 per andare all'idroscalo alle 8 di mattina, per dire... 

Milano? Città della moda
A volte penso che sia ora di farla finita, con 'sta cosa che tutto quel che è strano, se portato con disinvoltura, faccia tendenza per forza. Come questa idea perversa di mettere le infradito con le calze (ma sapete che hanno aperto un negozio di sole infradito che costano un rene [no, non il tuo, il tuo + quello di mamma e papà] in pieno centro a Milano????). E se Mr.Idroscalo volesse fare tendenza? Dubbio amletico. No vabbè. Dicevo, a volte 'sta perversione dello strano = modaiolo mi annienta un po'. Capisco di variare e non fare il solito nero "scompaio dal mondo e mi confondo con la mia ombra" o il blu "brava ragazza oltre tempo massimo" o il marrone "nascondi macchie di... vabbè, ci siamo capiti". Ma insomma... Guardate cosa vedo qui... Il pantalone acqua-in-casa vabbè, sono da sempre fan di Venezia e posso capire, ancora di più vista la micro-caviglia. Ma le scarpe... Le scarpe!! Cosa vi dicono? Festose? Colorate da "vado bene con tutto tranne che col marrone della giacca"? Ok, forse sono io difficile, ma vi sembrano adatte a un ragazzO di quasi 50 anni? Dite, dite... 

Porno Whatsapp
Abbiamo voluto gli smartphone con dei display luminosissimi, dalla super risoluzione video? Forse non pensavamo a un piccolo particolare: noi leggiamo meglio, ma anche chi è stipato con noi sulla metropolitana... Se i tentativi di rendere i display un po' come i vetri oscurati delle macchine è fallimentare, faremmo bene a usare i vecchi metodi: il buonsenso, e rimandare i messaggi porno a quando si è in una ariosa via Dante. Oppure fregarcene dei rossori di MilF arrapate, e magari aggiungere pure una alzata suadente di sopracciglio e annesso sorriso smutandante. 
Ma in ogni caso, non giocate a fare i finti tonti, perché come leggete voi, leggono tutti... Insomma, mi capita di essere schiacciata in modalità "lap dance indesiderata" sulla M1 da Cadorna e di essere praticamente abbracciata da un ragazzo che mi mette il suo iPhone davanti alla faccia (ragazzi, iPhone sta per iPhone, non vedeteci doppi sensi una grama volta!). Insomma, sto lì e assisto impotente a questa conversazione, di cui vi stralcio solo un inizio, perché è passata qualche settimana e fortunatamente il magnetofono ha iniziato a cancellare qualche parte. 
"... ieri sera a casa mia sei stato fantastico. La tua idea di fare come se siamo nella PS3 è da genio...".
"Mi arrapi".
"Tu di più. E poi i tuoi boxer..."
"?"
"Sai che li ho trovati stamattina sulla mia lampada? Si sono grimati... ahahah ma non so se per la lampada o per prima...".
Insomma, alla fine non mi stupiva il contenuto del suo messaggio, col suo ragazzo può fare quel che voleva ma... mi colpiva l'espressione! Assolutamente indifferente! Come andare al mercato e constatare  che tutti i prezzi delle albicocche sono uguali (perché se ci fossero differenze, già una mezza ruga di disgusto o un sorriso di esaltazione, magari...).

E vabbè, comunque per questo primo magnetofono milanese mi sa che la smetto qui [in realtà ho da fare: come consultare il catalogo dei giochi per la PS3 - sono due settimane che non trovo pace e mi sto ancora chiedendo quale sarà il gioco ispiratore...]

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